Tuesday, March 8, 2011

8 marzo - Giorno Internazionale della Donna

La prima volta che ho affrontato il così controverso tema "diritti-privilegiati-per-gli-uomini-perché-migliori-delle-donne" avevo circa 8 anni e l'uomo a spiegarmelo è stato mio papà. Ricordo che appoggiando la sua borsa, sopra il divano di casa, con dentro lo stetoscopio, delle siringhe, i guanti, medicine e quant'altro ha bisogno un pediatra durante un quotidiano giorno lavorativo, disse a mia sorella, sei anni più grande di me, ma indirettamente rivolgendosi anche a me, "guarda che bel volantino che mi è stato consegnato" e con un movimento leggero lo diede a mia sorella. Subito mi avvicinai a lei e osservai la vignetta in bianco e nero di una donna e di un uomo che si guardavano dentro il proprio pantalone. L'espressione dell'uomo era quasi assente, indifferente, mentre quella della donna era un misto fra fastidio, rassegnazione, delusione... e in basso, fra virgolette, c'era scritto: "Ah quindi è questo ciò che spiega le differenze del nostro stipendio." A prima vista mi ero spaventata perché era il primo disegno quasi "pornografico" che guardavo alla mia giovane età. "Oddio papà! Ma perché si tengono i pantaloni così per vedersi i loro pisellini e fiorellini?! Si guardano lì dentro? Ma cosa fanno?" A questo punto, prima che mio papà mi potesse rispondere, mia mamma era già vicino a noi ad osservarlo anche lei, "guarda un po', sono bravi a fare vedere queste realtà così...evidenti" "Eh si," rispose mio papà e poi rivolgendosi di nuovo a me continuò "beh, sai, ci sono uomini che pensano che le donne valgano meno di loro, cioè le ritengono meno intelligenti, meno capaci di lavorare bene e quindi vengono pagate di meno, ma in realtà siamo tutti uguali. L'intelligenza e la bravura di una persona non c'entrano niente con il suo sesso, capisci? Ed ecco, l'unica differenza evidente fra gli uomini e le donne sono proprio le loro parti intime, non la capacità di ragionare e pensare. Siamo tutti uguali a livello mentale. Ecco perché la donna dice questo. Non dovrebbe esserci un motivo per pagare tua mamma, ad esempio, meno di me solo perché donna. Anche lei è medico come me e tante volte è molto più brava di me. Ad esempio, come ti sentiresti se noi dessimo una paghetta maggiore a tuo fratello solo perché maschio?" 

Mia sorella mi sembrava al punto di scoppiare in una arrabbiatura spaventosa; eravamo vicino alla sua scrivania. La nostra casa era piccola e non c'era abbastanza spazio nella nostra cameretta, e così i miei genitori avevano disposto un piccolo studio che consisteva in una scrivania, un computer e un piccolo scaffale accanto il divano da tre posti che riempiva il salone.

"Si, e poi è così brutto che a volte alcune donne la pensano così! Cioè sono così sceme da essere d'accordo con gli uomini che pensano questo di loro stesse, di noi donne! Incredibile ed inaccettabile, soprattutto perché sono donne!" intervenne mia sorella con voce alta e feroce.

Non mi è stato del tutto chiaro il discorso, capivo che c'era qualcosa di molto sbagliato in questa vicenda, ma mi ha particolarmente colpito l'ultima parte del commento di mia sorella..."noi, donne"...ma io non ero una donna, io ero una bambina e la mia vita intera girava attorno al gioco e al divertimento, eppure, ero lì, a scoprire che il mio mondo egoisticamente condiviso con tutti non era solo composto di gelato al cioccolato, di passeggiate in bicicletta, dei miei piatti preferiti, delle mani soffici di mamma e papà, delle mie bambole, dei regalini a sorpresa di mia nonnina e del mio gatto, ma anche d'ingiustizie, tristezza, ribellione, assurdità.

Ancora oggi conservo questo volantino, che con le mie tracce imperfette di matite colorate che allora avevo utilizzato per colorarlo, mi ricorda che purtroppo ancora oggi, donne in tutto il mondo continuano a subire violenze e maltrattamenti da parte degli uomini, ma anche da altre donne, che come ha sempre pensato mia sorella, è ancora peggio e brutto perché è come tradire se stessi.

Tante cose però sono cambiate. Abbiamo donne presidentesse, donne professioniste che fanno anche la mamma a tempo pieno, tante volte, da sole, donne che in qualche modo hanno cambiato il mondo, che hanno ispirato milioni di persone, tra cui Madre Teresa di Calcutta, donne che dicono BASTA, donne che si fanno sentire e che lottano per l'uguaglianza dei diritti.

In Turchia, ad esempio, le donne sono andate in piazza per gridare contro i delitti d'onore. Si calcola che ogni giorno vengano ammazzate cinque donne turche, che un milione di bambine non abbiano accesso all'istruzione e che solo due donne su dieci lavorino.

In Italia molte donne hanno anche manifestato il loro desiderio di cambiare le disuguaglianze per uguaglianze. I venditori di mimose, la pianta simbolo in Italia di questa importante giornata, erano ovunque. Molti uomini in metropolitana portavano una mimosa in mano, chissà se per la fidanzata, una collega oppure la mamma. Le strade sono diventate gialle e per alcuni secondi eravamo tutti uguali, uomini e donne. Ma non basta regalare una mimosa l'8 marzo per "aiutare" il sesso femminile oppure per avere la coscienza pulita.

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha comunque detto che la parità è ancora lontana e che per raggiungerla bisogna iniziare a smettere di vedere la donna come un oggetto, spesso sessuale, ed iniziare a rispettarla ed apprezzarla come il soggetto che è. Parole sagge. C'è ancora molto da fare, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

In Egitto, ad esempio, le donne che si sono trovate in piazza Tahrir a manifestare la loro solidarietà l'una con l'altra e allo stesso tempo con tutte le donne del mondo sono state mandate via con la forza da un gruppo di giovani uomini.

In America Latina, le donne di molti Paesi hanno indossato vestiti lilla, il colore del Giorno Internazionale della Donna, per manifestare in modo diretto ed indiretto che siamo qui, tutte le donne del mondo, e che vorremmo la parità perché un nostro diritto, non per merito.

Molti non ci credono e non hanno fiducia né voglia di aiutarci a fare la differenza. Ma le donne siamo forti, siamo capaci di cambiare il mondo e prima o poi lo faremo. Il primo ostacolo da superare è comunque l'unità perché così come non tutti gli uomini sono a favore della disparità fra i sessi, purtroppo non tutte le donne sono 100% convinte di valere quanto può valere un uomo, chi per paura, per convinzione, per cultura, per ignoranza, per pigrizia. Ci vorrà tempo, pazienza, perseveranza e tanta tanta dedizione per raggiungere quel mondo bello e dolce che mi avvolgeva ai miei 8 anni, quando la differenza dei sessi non mi era neanche conosciuta. Forse se un giorno crescessimo tutti senza rimarcare le nostre differenze, ma le nostre uguaglianze saremmo più felici, più sani, più umani...

No comments:

Post a Comment