"Un graduato delle SS ci venne incontro, il manganello in mano. Ordinò:
- Uomini a sinistra! Donne a destra!
Quattro parole dette tranquillamente, con indifferenza, senza emozione. Quattro parole semplici, brevi. Ma fu l'istante in cui abbandonai mia madre. Non avevo avuto neanche il tempo di pensare che già sentivo la pressione della mano di mio padre: restammo soli. In una frazione di secondo potei vedere mia madre, le mie sorelle, andare verso destra. Zipporà teneva la mano della mamma. Le vidi allontanarsi; mia madre accarezzava i capelli biondi di mia sorella, come per proteggerla, mentre io continuavo a marciare con mio padre, con gli uomini. E non sapevo certo che in quel luogo, in quell'istante, io abbandonavo mia madre e Zipporà per sempre. Continuavo a marciare. Mio padre mi teneva per mano. Dietro a me un vecchio crollò per terra. Accanto a lui una SS rimetteva la rivoltella nella fondina.
La mia mano si stringeva al braccio di mio padre. Un solo pensiero: non perderlo. Non restare solo".
"La notte"
di Elie Wiesel
'Monocando' is a word I invented as a child to refer to a human-size male gorilla doll that sang while playing a music keyboard. He was the star of this fabulous place my parents used to take my siblings and me. It was a time of pure bliss. Today, 'Monocando' represents those years of upbringing in which we were free to laugh, ask, imagine, wonder, create, and simply be ourselves. Through this blog I wish to relive that carefreeness I dearly long. Here, curiosity is a must. Share your monocando!
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